È ripresa la nuova stagione delle attività interculturali di Scrutare Orizzonti del Gruppo Dialogo.
Il secondo appuntamento di Scrutare Orizzonti 6 è per martedì 17 ottobre 2017 ad ore 20.30, presso la Sala Dialogo dei Missionari Verbiti di Varone, con padre Alejandro Solalinde, il prete dei migranti su cui pende una taglia di 1 milione di dollari, sul tema "La Difesa dei Migranti dai Narcos del Messico" — moderatore dell'incontro Diego Andreatta, direttore di Vita Trentina.
Scrutare Orizzonti 6 - Conversazioni con testimoni del nostro tempo per creare e promuovere una comunità accogliente, in grado di costruire legami intorno a giovani e adulti per rispondere ai disagi esistenziali della società contemporanea.
Sulla testa di padre Alejandro Solalinde, 72 anni, che ha fondato dieci anni fa il centro per migranti “Hermanos en el camino” (“Fratelli sulla strada”) a Ixpetec, nello Stato messicano di Oaxaca, pende una taglia di 1 milione di dollari. Per questo vive da cinque anni sotto scorta. I narcotrafficanti lo vogliono morto perché non ha paura di denunciare la tragedia dei 500mila migranti senza documenti del Centro e Sud America che si trovano a passare per il Messico nel tentativo di raggiungere gli Stati Uniti. Né – soprattutto – le connivenze con le forze dell'ordine e la politica, con altissimi livelli di corruzione. I migranti vengono rapiti, torturati, violentati e uccisi se non pagano il riscatto alla criminalità organizzata o si rifiutano di entrare nelle loro fila. Il suo centro d’accoglienza stima più di 10mila migranti desaparecidos, ma secondo il Movimento dei migranti mesoamericano sono oltre 70mila.
Nel secondo Paese più violento al mondo (dopo la Siria), con 23mila omicidi l'anno e l'orrore delle fosse comuni clandestine, la coraggiosa testimonianza di padre Solalinde – in questi giorni in Italia per presentare il suo libro “I narcos mi vogliono morto” (Emi) – ha fatto il giro del mondo. Tanto da valergli una nomination al Premio Nobel per la pace 2017.
fonte: SIR